E' ''terrificante'' il quadro deldisastro umanitario nella Repubblica democratica del Congofornito a Margherita Boniver, inviato speciale del ministrodegli Esteri, Franco Frattini, per le emergenze umanitarie e lesituazioni di vulnerabilita', negli incontri avuti oggi aKinshasa, prima tappa della missione nel paese africano da unventennio teatro di guerre civili ininterrotte. Una missione chedomani portera' Boniver a Goma, capitale del distretto di Kivu,una delle regioni del mondo piu' ricche di minerali e, alcontempo, di disperazione umana. ''Sono cifre che fanno tremare i polsi ad un gigante'', hacommentato Boniver all'ANSA al termine della prima tornata dicolloqui nella capitale congolese con il viceministro degliesteri, Ignace Gata, con il ministro della famiglia Marie-AngeLukiana e il titolare dell'Istruzione Leonard Mashako Mamba.''Due milioni di rifugiati, soprattutto nella regione orientaledel Nord Kivu, centinaia di migliaia di donne stuprate e traloro molte bambine di appena pochi mesi''. ''Lo stupro e'diventata un'arma di guerra non solo nella definizione datadall'Onu, presente da 10 anni in Congo con i 20.000 caschi Bludella Monuc. Nella pratica - ha spiegato Boniver - e' servita adannientare il tessuto tribale in centinaia di villaggi travoltidalla guerra e da esondazioni umane dai paesi confinanti''. Nonostante l'accordo di pace firmato nel marzo del 2009 trail governo di Laurence Kabila, il Cndp del generale LaurentNkunda (nel frattempo esautorato e imprigionato) ed altri gruppiarmati, all'inviato del ministro Frattini hanno riferito che''continuano ad esserci vittime ancora oggi''. Responsabili sononon solo le bande armate che terrorizzano il paese ma ancheelementi dell'esercito congolese regolare che ha, a sua volta,inglobato miliziani che una volta militavano in gruppi armati. Imetodi brutali del passato, sia pure in scala minore, continuanoad essere applicati. Nessuno riesce con esattezza a censire ilnumero degli orfani di guerra, dei bambini abbandonati e diquelli soldato. Una generazione a cui e' stato negato il dirittoall'infanzia e che e' ancora tenuta in ostaggio dalla piu'grande catastrofe umanitaria di tutti i tempi. In questa sua prima ''ricognizione umanitaria sul terreno''(l'ultima visita di un ministro degli esteri italiano in Congorisale al 2007 con Massimo D'Alema) qualche segno di speranzaBoniver lo ha pero' percepito. ''C'e' in atto un tentativo realedi dialogo intercongolese e di stabilizzazione che, a mio avviso- ha osservato Boniver - merita attenzione anche bilaterale''. La tutela delle componenti piu' vulnerabili della societa',donne e bambini, insieme alla stabilizzazione del paese avviatacon gli accordi di pace, sono le priorita' di Kabila. Unpresidente che, ha ricordato l'inviato di Frattini, e' il primopresidente eletto a suffragio popolare diretto e i cui vice sonotutti ex rivali. Dopo anni di tragedie se dovesse ricrearsi un climafavorevole nella Repubblica democratica del Congo, Boniver nonesclude che l'Italia possa, sul piano bilaterale, tornare nelpaese africano con grandi progetti come gia' fece negli anni'80. La cooperazione italiana e' presente, nel solo biennio2008-2009, con progetti per oltre 7,5 milioni di euro rivoltisoprattutto al settore sanitario per arginare il diffondersi diepidemie e malattie infettive. Sono circa 800 gli italiani residenti nell'ex Zaire. Edeccettuati i religiosi - la cui presenza e' stimata intorno ai350, residenti in gran parte a Kinshasa - la collettivita'comprende il personale di Ong, piccoli imprenditori e figli diitaliani sposati a congolesi. (ANSA).
giovedì 7 gennaio 2010
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