La meravigliosa svolta in Birmania con la strepitosa vittoria di Aung San Suu Kyi segna un punto di non ritorno per la dittatura birmana. Fondamentale e' stata l'intelligente pressione del Dipartimento di stato americano e della Clinton per convincere la giunta semi civile ad importanti aperture. L'Unione europea che aveva perseguito la politica delle sanzioni dovra' saper approfittare della nuova dinamica e perseguire l'importante ruolo di gendarme occhiuto dell'ancora fragile democrazia.
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