Credo che quello che ha detto il ministro degli Esteri francese sulla necessità di prepararsi al peggio nel caso che l'Iran continui la sua forsennata corsa al nucleare e al militare abbia qualche fondamento. Non tanto perché la guerra possa essere una soluzione vicina, né tanto meno si possono immaginare oggi gli scenari del 1981 quando fu bombardato un sito iraniano nucleare. Trovo però sbagliato affrettarsi, coprendo di critiche Kouchner, come hanno fatto molte cancellerie per cancellare anche l'ipotesi di un deterrente, che speriamo tutti lontano, come l'uso della forza nel caso che i mullah, in barba al negoziato e alle sanzioni che sono state poste dall'Onu, continuino con rapidità sempre maggiore ad armarsi e probabilmente a produrre una bomba atomica nel giro di qualche mese. Dobbiamo prepararci al peggio e il peggio è la guerra.
mercoledì 19 settembre 2007
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