Spero che le foto agghiaccianti del monaco birmano fatto a pezzi dagli sgherri della Giunta militare birmana, messe in rete da Asianews, siano pubblicate su tutti i giornali del mondo. Serviranno a far capire con quali soggetti sanguinari siamo costretti a trattare. La feroce dittatura militare che soffoca il Paese asiatico da 40 anni ha prodotto solo miseria diffusa, decine di migliaia di profughi, stupri di massa, lavori forzati e persecuzioni di ogni minoranza. Occorre quindi continuare a fare ogni sforzo affinche' la sacrosanta aspirazione alla liberta' del popolo birmano trovi risposta e solidarietà. Il 17 e il 18 novembre, in occasione della mobilitazione di Forza Italia, faremo una raccolta di fondi per i profughi birmani. Infine mi chiedo che fine abbia fatto il movimento pacifista pronto a marciare unicamente contro gli americani?.
martedì 30 ottobre 2007
domenica 21 ottobre 2007
Grazie a Prodi uno schiaffone all'Italia
In questo clima generale da 'ultimi giorni di Pompei' si aggiunge l'incredibile notizia dell'esclusione del nostro Paese dal documento congiunto franco- tedesco-britannico sulle crisi finanziarie, che non era stato neppure fatto leggere a Prodi. Un altro schiaffone che mortifica ulteriormente il ruolo dell'Italia dopo la diminuzione dei seggi al Parlamento europeo. E' sempre piu' ovvia la perdita di credibilita' ma forse anche un certo clima di vendetta fra i ventisette nei confronti del ruolo poco gradito, quella di presidente della commissione, ricoperto da Prodi.
giovedì 18 ottobre 2007
Con Buttho, in Pakistan, nuova stagione contro islamismo
Ci auguriamo che con il rientro in Patria di Benazir Buttho, che ha gia' trovato un accordo con il presidente Musharraf, si possa aprire una nuova stagione per un grande Paese come il Pakistan. L'accordo dovrebbe servire a meglio contrastare il dilagante estremismo islamista ed evitare la deriva pericolare in una nazione dotata tra l'altro anche di armi nucleari.
mercoledì 17 ottobre 2007
Assurda riduzione seggi italiani Parlamento Europeo
Questo governo non perda occasione per stupire. Che l'Italia, il paese piu' europeista in assoluto, perda seggi al parlamento europeo la dice lunga sullo stato di confusione e di disattenzione tipico di questo esecutivo.
martedì 16 ottobre 2007
Darfur: la peggiore crisi umanitaria.
CONSIGLIO d'EUROPA - Assemblée parlementaire SESSIONE ORDINARIA 2007 - Martedì 2 ottobre.
MARGHERITA BONIVER:
Quella del Darfur è stata chiamata la peggiore crisi umanitaria con la quale si deve confrontare la comunità internazionale. La peggiore crisi umanitaria è anche una crisi assolutamente irrisolta e com’è stato detto da molti colleghi a nulla è valsa la terribile lezione del genocidio che si è compiuto in Ruanda nel 1994. Si ripetono quotidianamente sul territorio del Darfur, grande come quello della Francia, atti di genocidio ma la comunità internazionale si rifiuta di definirlo come tale e parla di “azioni mirate”, azioni contro l’umanità. Non si parla di genocidio perché se così fosse dovrebbero entrare in vigore i provvedimenti della risoluzione della Convenzione dell’ONU del 1994 che prevede appunto un’ingerenza immediata per proteggere le popolazioni dal genocidio.
Ma in Darfur non c’è soltanto la pulizia etnica pianificata, in Darfur c’è lo specchio perfetto dell’impotenza delle organizzazioni internazionali e di una certa mistica umanitaria, perché a nulla è servito l’intervento, dispiegato e anche generoso ma tardivo, giacché la crisi inizia nel febbraio 2003 e i primi convogli umanitari hanno il permesso di entrare nel Darfur nel 2004. Ci sono state poi tutte le risoluzioni dell’ONU, le sanzioni, c’è stata la prima straordinaria stagione dell’invio della forza dell’Unione Africana, settemila uomini impotenti, forse, all’interno di un gigantesco territorio, però la volontà c’era. Ebbene tutto questo è fallito. E’ fallito perché dobbiamo renderci conto che bisogna rivedere fino alle fondamenta tutte le convenzioni e tutti gli strumenti che finora la comunità internazionale si è voluta dare.
Credo che proprio in questa sede solenne, la culla del diritto umanitario per tante popolazioni, si possa ricominciare un cammino appunto per aggiornare e affinare questi strumenti e per renderli finalmente degni di quelli che si chiamano a protezione di popolazioni innocenti. Oggi in Darfur, oggi in Birmani e in stati i quali sono ostaggi di regimi feroci, i quali godono di una impunità assoluta. E’ stato citato qui il caso dell’impunità assicurata al governo del Sudan dalla Cina e dalla Russia, ebbene cerchiamo di denunciare queste impunità assicurate da queste grandi nazioni in ogni sede. Credo che sia il minimo del nostro dovere politico e umanitario. Dopo lo sterminio dei campi nazisti abbiamo detto never again e mi auguro che questo diventi ancora la bandiera per tutte le nostre azioni.
Quella del Darfur è stata chiamata la peggiore crisi umanitaria con la quale si deve confrontare la comunità internazionale. La peggiore crisi umanitaria è anche una crisi assolutamente irrisolta e com’è stato detto da molti colleghi a nulla è valsa la terribile lezione del genocidio che si è compiuto in Ruanda nel 1994. Si ripetono quotidianamente sul territorio del Darfur, grande come quello della Francia, atti di genocidio ma la comunità internazionale si rifiuta di definirlo come tale e parla di “azioni mirate”, azioni contro l’umanità. Non si parla di genocidio perché se così fosse dovrebbero entrare in vigore i provvedimenti della risoluzione della Convenzione dell’ONU del 1994 che prevede appunto un’ingerenza immediata per proteggere le popolazioni dal genocidio.
Ma in Darfur non c’è soltanto la pulizia etnica pianificata, in Darfur c’è lo specchio perfetto dell’impotenza delle organizzazioni internazionali e di una certa mistica umanitaria, perché a nulla è servito l’intervento, dispiegato e anche generoso ma tardivo, giacché la crisi inizia nel febbraio 2003 e i primi convogli umanitari hanno il permesso di entrare nel Darfur nel 2004. Ci sono state poi tutte le risoluzioni dell’ONU, le sanzioni, c’è stata la prima straordinaria stagione dell’invio della forza dell’Unione Africana, settemila uomini impotenti, forse, all’interno di un gigantesco territorio, però la volontà c’era. Ebbene tutto questo è fallito. E’ fallito perché dobbiamo renderci conto che bisogna rivedere fino alle fondamenta tutte le convenzioni e tutti gli strumenti che finora la comunità internazionale si è voluta dare.
Credo che proprio in questa sede solenne, la culla del diritto umanitario per tante popolazioni, si possa ricominciare un cammino appunto per aggiornare e affinare questi strumenti e per renderli finalmente degni di quelli che si chiamano a protezione di popolazioni innocenti. Oggi in Darfur, oggi in Birmani e in stati i quali sono ostaggi di regimi feroci, i quali godono di una impunità assoluta. E’ stato citato qui il caso dell’impunità assicurata al governo del Sudan dalla Cina e dalla Russia, ebbene cerchiamo di denunciare queste impunità assicurate da queste grandi nazioni in ogni sede. Credo che sia il minimo del nostro dovere politico e umanitario. Dopo lo sterminio dei campi nazisti abbiamo detto never again e mi auguro che questo diventi ancora la bandiera per tutte le nostre azioni.
lunedì 15 ottobre 2007
Marisa Bellisario 20 anni dopo.
Donna economia e potere. VIII edizione Torino 12-13 0ttobre – Hotel Principi di Piemonte.
Ore 15,30 Marisa Bellisario 20 anni dopo. Ne discutono: Francesco Cossiga – Margherita Boniver – Gianni De Michelis – Dario Faggioni – Elena Marinucci – Rosetta Nardelli – Paola Pieraccini – Livia Pomodoro – Aldo Zana. Modera: Enrico Mentana
Ore 15,30 Marisa Bellisario 20 anni dopo. Ne discutono: Francesco Cossiga – Margherita Boniver – Gianni De Michelis – Dario Faggioni – Elena Marinucci – Rosetta Nardelli – Paola Pieraccini – Livia Pomodoro – Aldo Zana. Modera: Enrico Mentana
giovedì 11 ottobre 2007
Asilo e protezione per Ayaan Hirsi Ali'
Vorrei che l'Italia desse asilo e protezione ad Ayaan Hirsi Ali', una straordinaria figura diventata il simbolo universale della liberta' di parola e di denuncia dell'oppressione delle donne. Andrebbe a nostro merito proteggere una perseguitata dal fanatismo islamista e arricchirebbe il panorama culturale dibattuto tra relativismo e la debole risposta alle prepotenze che vogliono imporre il burqua anche alle islamiche che vivono in Italia.
mercoledì 10 ottobre 2007
Fichette di marmellata
9 ottobre 2007. Il Foglio. Incantevole lady contro le fiche di marmellata lagna & gergo.
Al direttore – Quando Letizia Paolozzi e io eravamo ragazze, la categoria femminile che più ispirava disprezzo, era quella delle fichette di marmellata.
martedì 9 ottobre 2007
Arriveremo alla cintura di castità?
Continuando cosi, dopo la circolare da parte del prefetto Treviso che ha ammesso l'uso del burqua sul suolo italiano, c’è da chiedersi se verrà presto legittimato anche l'uso della cintura di castità. Proprio perché in proposito ci possono essere delle diverse interpretazioni ho presentato all'inizio di questa legislatura un progetto di legge che dovrebbe chiarire una volta per tutte che andare in giro con il viso completamente coperto e' proibito dalla legge Mancino varata all'epoca del terrorismo. E' chiaro che tutto questo con la religione e con la fede ha ben poco a che fare.
venerdì 5 ottobre 2007
Annozero, come i tribunali del popolo stalinisti
Ha perfettamente ragione il guardasigilli Mastella che si e' indignato come moltissimi italiani di fronte alla trasmissione di Santoro. Annozero di ieri sera e' stata un'eccellente dimostrazione di com'erano usati i tribunali del popolo negli anni bui dello stalinismo. La giustizia comminata direttamente dalla piazza e' un'aberrazione che fa nascere di nuovo una casta di giudici intoccabili.
giovedì 4 ottobre 2007
mercoledì 3 ottobre 2007
Prodi al tg uno come Telepyongyang
L'intervista di oltre dieci minuti di Prodi trasmessa, in diretta irisera dal Tg1 batte ogni record d'impudenza. Non possiamo piu' chiamarla Telekabul chiamiamola pure TelePyongyang.
martedì 2 ottobre 2007
La persecuzione dei cristiani nel mondo.
Torino: Liberta' religiosa - Convegno alla Fondazione Sandretto Re Rebaudeng o su "La persecuzione dei cristiani nel mondo", con Giuseppe Platone, Margherita Boniver, Padre Bernardo Cervellera, Attilio Tamburini (via Modane 16, ore 17).
lunedì 1 ottobre 2007
Una finanziaria da delirio d'impotenza
Questa e' una finanziaria da delirio, delirio da impotenza. Ammesso che la manovra regga in Parlamento si tratta di una mancetta a qualche povero, molte promesse preelettorali, disastrosi tagli al bilancio della Difesa che chiaramente mettono a repentaglio la nostra presenza militare in Afghanistan ed in Libano. Meglio ritirarli subito. Beffa finale l'allargamento della base imponibile, un magnifico trucco che illude sul diminuire di alcune tasse.
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