La ragione di stato evocata da Prodi per giustificare il mancato ricevimento del Dalai Lama da parte del Governo italiano e' la classica ciliegina sulla torta, che ha visto il balletto un po' ridicolo di tanti componenti del Governo che non hanno saputo dimostrare la dignita' di ricevere la massima autorita' religiosa buddista. Ora, si presuppone che la stesa ragione di stato occupi tutto il tempo disponibile di Palazzo Chigi per fare pulizia etnica alla Rai piuttosto che alla Guardia di Finanza. La vicenda del Dalai Lama non fa onore al Governo italiano che predica bene sul rispetto dei diritti umani ma alla prima occasione volta la testa dall'altra parte.
lunedì 17 dicembre 2007
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