"L'ideale sarebbe la meta'", ma realisticamente sarebbe gia' un successo se nel prossimo governo Berlusconi, nel caso di una vittoria del centrodestra alle elezioni del 13 e 14 aprile, ci fossero "almeno quattro donne ministro". Anche se l’Italia resta "ancora un Paese in cui la questione suscita qualche curiosita', se non addirittura un'alzata di sopracciglia" Il leader del Pdl ha parlato infatti di almeno quattro ministre e per scaramanzia e' inutile fare il gioco di quali siano le caselle, ma immagino che di questi quattro incarichi per lo meno due o tre saranno di cosiddetti ministeri con portafoglio, quindi anche con responsabilita' di spesa".
E' l'Afghanistan il fallimento principale della politica estera del governo Prodi. "Gli insuccessi riguardano soprattutto il teatro afghano, dove con molta fatica il governo Prodi e' riuscito a mantenere, in limiti molto ristretti, con molte regole come i caveat, la questione entro termini a malapena accettabili. La verita' e' che oggi non solo la Nato ma anche ad esempio il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner dicono che sara' necessario inviare piu' militari sul terreno afghano". Non e' pensabile di "concludere un'avventura cosi' complessa come quella di portare la democrazia in un Paese cosi' remoto ed economicamente disastrato come l'Afghanistan se non si ha il coraggio di usare tutti i mezzi di disposizione, che non solo sono quelli militari". Per questa ragione, nel caso di una vittoria del centrodestra, "il governo ascoltera' con piu' attenzione le richieste dei nostri alleati e della Nato ed e' probabile che si impegnera' a mandare piu' soldati e a dislocarli in modo diverso da come sono adesso. Ma e' tutto da vedere nel momento in cui il governo che nascera' sara' chiamato a degli impegni, che certamente saranno piu' pesanti di quelli che sono stati assunti adesso".
E' l'Afghanistan il fallimento principale della politica estera del governo Prodi. "Gli insuccessi riguardano soprattutto il teatro afghano, dove con molta fatica il governo Prodi e' riuscito a mantenere, in limiti molto ristretti, con molte regole come i caveat, la questione entro termini a malapena accettabili. La verita' e' che oggi non solo la Nato ma anche ad esempio il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner dicono che sara' necessario inviare piu' militari sul terreno afghano". Non e' pensabile di "concludere un'avventura cosi' complessa come quella di portare la democrazia in un Paese cosi' remoto ed economicamente disastrato come l'Afghanistan se non si ha il coraggio di usare tutti i mezzi di disposizione, che non solo sono quelli militari". Per questa ragione, nel caso di una vittoria del centrodestra, "il governo ascoltera' con piu' attenzione le richieste dei nostri alleati e della Nato ed e' probabile che si impegnera' a mandare piu' soldati e a dislocarli in modo diverso da come sono adesso. Ma e' tutto da vedere nel momento in cui il governo che nascera' sara' chiamato a degli impegni, che certamente saranno piu' pesanti di quelli che sono stati assunti adesso".
Nessun commento:
Posta un commento