ROMA, 9 APR - ''L'unica vera soluzione all'emergenza immigrazione e' impedire le partenze dei migranti economici dalle coste africane, ma e' molto difficile: allora e' legittimo immaginare una pluralita' di soluzioni per affrontare il problema al quale si sta aggiungendo anche quello dei profughi libici. Ma non vedo molti margini per soluzioni condivise: l'atteggiamento di chiusura di Francia e Germania rende difficile ogni collaborazione ed e' dettato dalle rispettive tornate elettorali, con la recente sconfitta della Merkel e Sarkozy che e' molto basso nei sondaggi''. Questo il parere del presidente del Comitato Schengen, Margherita Boniver, in vista dell'incontro di lunedi' a Lussemburgo del Consiglio dei ministri di Interni e Giustizia della Ue. ''Il rischio piu' grave - prosegue Boniver - e' che l'irrigidimento delle posizioni di Francia e Germania finiscano per stressare lo stesso accordo di Schengen, mettendo a repentaglio la conquista della libera circolazione alle frontiere che e' stato un grandissimo elemento di crescita della liberta' e della democrazia''. Un'altra ipotesi che Boniver segnala, e' che ''molti Stati decidano di applicare norme proprie per difendersi dal fenomeno migratorio incontrollato, come ha fatto l'Italia dotandosi del reato amministrativo di clandestinita'. Del resto - prosegue il presidente del Comitato Schengen - non esiste una politica europea comune sull'immigrazione e sull'asilo, e la materia e' delicata e rende plausibile il ricorso a soluzioni 'protezioniste' prese dai singoli governi''. Per quanto riguarda i ventimila tunisini ai quali l'Italia sta per rilasciare il permesso temporaneo per circolare in Europa, Boniver non esclude che si puo' valutare ''se dotarli di una 'paghetta' di un migliaio di euro per superare le obiezioni, ad esempio della Francia, che vuole far entrare solo chi ha una determinata disponibilita' economica. Non credo sia la soluzione giusta, ma potrebbe essere studiata''. L'unica nota positiva ''in questa situazione nella quale in Italia continuano gli sbarchi e l'Europa e' sorda all'accoglienza, e' la posizione del commissario agli Affari interni Cecilia Malmstrom che ha gia' fatto intravedere il possibile ricorso all'applicazione della direttiva Ue 55 del 2001 che prevede l'emissione di visti di protezione umanitaria per gli sfollati provenienti dalla Libia. Da li' potrebbero arrivare in migliaia e migliaia, ancora piu' dei tunisini''. Non sara' un percorso immediato, avverte Boniver ''perche' richiede piu' passaggi burocratici: per prima cosa l'applicazione della direttiva deve essere richiesta da alcuni Stati, come l'Italia, Malta, la Grecia e la Spagna, e poi deve avere il via libera da Consiglio europeo dei capi di Stato a maggioranza. Ma consentirebbe di governare il flusso dei profughi''. (ANSA).
lunedì 11 aprile 2011
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