"Abbiamo toccato con mano che, per situazioni di emergenza, la parola d'ordine `: ognuno fa per sè. Così Margherita Boniver, presidente del Comitato parlamentare sull'attuazione degli accordi di Schengen e sull'immigrazione, ha commentato il no dell'Europa alla proposta italiana di protezione temporanea per gli immigrati provenienti dal Nord Africa. Intervenendo alla trasmissione Vota Antonia, condotta da Paola Concia su Radio Città Futura, la deputata del PdL ha ricordato come, anche negli anni '90, con l'arrivo di decine di migliaia di profughi in Albania, l'Italia si sia ritrovata ad affrontare l'emergenza da sola. "Allora - è la sua considerazione - continuiamo a fare quello che abbiamo fatto sempre, in solitudine. Rimbocchiamoci le maniche e affrontiamo, come abbiamo affrontato, l'emergenza, distribuendo sul territorio le persone che arrivano. Gli irregolari dovranno essere rimpatriati - ha ricordato Boniver - prima o poi toccherà anche a quelli che hanno avuto il permesso di soggiorno temporaneo; continuiamo a dare protezione internazionale, invece, alle persone che fuggono da situazioni di guerra". Quanto alle possibilità di un'azione comune, secondo la parlamentare, "c'è una pluralità di misure che l'Europa può prendere, ma la più importante è sicuramente aiutare quei paesi instabili della fascia sub-sahariana che hanno le loro economie che, se instradate in modo giusto, possono dar da vivere alla loro gente. E' nel nostro interesse, anche dal punto di vista economico - ha concluso la Boniver - è un investimento per il nostro futuro collettivo". (ANSA).
martedì 12 aprile 2011
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