venerdì 10 febbraio 2012
Italia - Usa: Fieri di Monti ma ha contato anche il fattore Clint'
Roma, 10 feb. (Adnkronos) - Lo "straordinario successo" della visita di Monti a Washington, di cui "siamo molto fieri", e' dipeso "evidentemente dalla sua abilita' e dal fatto che guida un governotecnico in circostanze eccezionali". Ma non e' questo il solo motivo Margherita Boniver, presidente del Comitato Schenghen e componente della commissione Esteri della Camera, lancia quella che definisce una "provocazione voluta" nell'interpretare il faccia a faccia Obama-Monti. "Il successo della visita di Monti e' dovuta anche alla fortunata circostanza che l'ex ambasciatore a Washingotn oggi sia ministro degli Esteri, cosa che ha giocato un ruolo molto preciso e significativo -spiega Boniver all'Adnkronos-. Pero' io credo anche che bisogna guardare alla campagna elettorale di Obama per comprendere l'entusiasmo che ha suscitato sui media americani, che di solito ignorano questi eventi, la visita di Monti. Sembra quasi che Obama abbia voluto utilizzare la presenza di Monti come una sorta di replica dello spot di Clint Eastwood al Superbowl". "Inoltre -prosegue l'esponente del Pdl- e' come se il presidente americano, con l'accoglienza al nostro premier fuori da ogni schema, avesse voluto chiedere scusa all'Europa per lo sfacelo finanziario iniziato negli Stati Uniti nel 2008 che ci ha messo in una tempesta finanziaria che non accenna a finire". Infine, conclude la Boniver, "c'e' anche il sospiro di sollievo di Washington perche' il caso Italia sembra non seguire quello Grecia".
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