domenica 12 febbraio 2012

Pakistan: sequestro cooperante cautissimo ottimismo.

Roma, 11 feb. - Sulla sorte di Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano rapito il 19 gennaio scorso a Multan, nella provincia orientale del Punjab pachistano, c'e' un "cautissimo filo di ottimismo". A dirlo e' Margherita Boniver, inviato della Farnesina per le emergenze umanitarie. Dal Paese asiatico sono arrivate oggi notizie contraddittorie su Lo Porto e il suo collega tedesco, Bernd Johannes, anche lui alle dipendenze della tedesca ong 'Welt hunger hilfe'. Una fonte talebana ha hanno rivendicato il rapimento dei due: "Sono nelle nostre mani, vicino alla frontiera con l'Afghanistan", ha affermato un capo guerrigliero che parlava via telefono satellitare. "Sono entrambi in buona salute. Per il momento non abbiamo presentato richieste", ha tagliato corto, ma la rivendicazione non e' sembrata credibile alle stesse autorita' locali, che indagano su una banda di comuni sequestratori. "Ogni volta che c'e' un sequestro, e quest'ultimo non appariva fin dall'inizio drammatico", avverte Boniver, "si hanno fughe di notizie ed episodi di sciacallaggio". In ogni caso, per il rilascio dei due "si sta procedendo senza tralasciare alcun canale". I due cooperanti furono catturati mentre tornavano alla loro abitazione dalle zone alluvionate di Qasim Bela, vicino a Kot Addu. In quest'ultima citta' il 23 gennaio furono arrestate quattro persone, sospettate di un "sequestro a scopo di estorsione".(AGI)

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