(AGI) - Abuja, 5 lug. - Il rappresentante della
comunita' cattolica ha confermato "l'aumento del grado di rischio"
per i fedeli cristiani che sta portando anche a "un netto calo della partecipazione
dei credenti alla santa messa". Giugno scorso e' stato un mese 'nero' per
i cristiani della Nigeria, con numerose chiese attaccate per tre domeniche
consecutive (il 3, il 10 e il 17) in diverse aree del Nord del Paese, l'area
piu' colpita dalle azioni del gruppo terroristico di matrice islamica, Boko
Haram. Umorem ha espresso "preoccupazione sulle reali capacita' del
governo centrale di garantire sicurezza ai cittadini e fermare la spirale di
violenze nella nazione", pur riconoscendo "le difficolta' oggettive
della lotta al terrorismo". Boniver ha garantito tutto il sostegno
italiano al governo di Abuja, in linea con il "successo" dei corsi di
formazione in Italia rivolti a funzionari nigeriani di polizia, diplomatici,
agenti doganali. "Tutti gli interlocutori con cui ho parlato, sia
esponenti istituzionali sia religiosi", ha sottolineato Boniver, "mi
hanno confermato che in Nigeria non e' in atto una guerra di religione, ma una
strategia 'politica' e un disegno cinico per detabilizzare la nazione".
Boniver lascia la Nigeria con la consapevolezza che "le autorita' nigeriane
sono consapevoli delle difficolta' del contesto in cui operano", ma allo
stesso tempo "sono fiduciosi che riusciranno ad arginare la violenza e a
sconfiggere l'estremismo terroristico".
Grazie a una strategia, ha concluso Boniver,
"non impostata piu' esclusivamente sulla tolleranza zero e sulla militarizzazione del territorio",
bensi' "attraverso il dialogo" e, soprattutto, attraverso
"politiche di riduzione della poverta', della disoccupazione, dell'innalzamento
del livello medio d'istruzione", le vere cause dove si annida e affonda le
radici il malcontento popolare. (AGI)
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