Lunedì 31 marzo 2008.
Ore 18.30, Teatro Nuovo Cso Massimo D’Azeglio 17 Torino. Incontro dei sostenitori del PdL con i candidati del Piemonte e con il Presidente On. Silvio Berlusconi.
Ore 21.00 Cena con imprenditori piemontesi.
Mercoledì 2 aprile 2008.
Ore 11,30. Conferenza stampa preso Adnkronos piazza Mastai – Roma.
Giovedì 3 aprile 2008.
Pisa – Manifestazioni elettorale.
domenica 30 marzo 2008
Il dovere di rialzarsi
* Il Giornale del Piemonte. 30 marzo 2008
Il dovere di Rialzarsi
Di Margherita Boniver
Queste elezioni che il Popolo delle Libertà ha fortemente voluto ed ora deve sapere vincere con largo margine anche al Senato, saranno un’occasione di rinascita e riscatto per il Paese, in grave sofferenza dopo i quasi due anni maldestri di Prodi e dell’Unione che ogni giorno che passa rivelano i guai causati. “Rialzati Italia” non è solo uno slogan elettorale ma un imperativo. Dalla politica sociale a quella economica, dallo sviluppo all’aiuto per i giovani e per le famiglie, dagli impegni internazionali ai temi dell’immigrazione c’è moltissimo da fare per rimontare la china lungo la quale è scivolata l’Italia. Un compito tutt’altro che agevole, appesantito da una crisi globale che mostra il suo volto arcigno anche ai nostri imprenditori con costi aggiuntivi alla produzione. Lo Stato per le nostre imprese deve diventare un solerte collaboratore ed abbandonare il suo attuale ruolo di asfissiante ed a volte perfino tracotante esattore fiscale con una burocrazia pensata più per creare difficoltà e garbugli a tal punto inquietante per agevolare il lavoro di chi vorrebbe misurarsi con il mercato. Una situazione così inquietante che una recente ricerca ha evidenziato come la maggioranza dei giovani preferiscano un lavoro senza futuro e privo di soddisfazioni nei “call center”. Piuttosto che avventurarsi nell’artigianato, la piccola impresa, il commercio, zeppi come sono di lacci e laccioli, quasi una corsa ad ostacoli dai risultati incerti. La nostra proposta è una precisa volontà di mettere mano a un nuovo fisco per le imprese, al lavoro, alle liberalizzazioni, al sostegno del Made in Italy ed affrontare con una visione pragmatica questi gravosi problemi che da troppo tempo frenano l’iniziativa privata.
C’è chi predica con insistenza, nel nome della salvaguardia dell’ambiente e della salute, troppi no alle centrali nucleari oggi perfezionate e sicure, ai rigasificatori, agli inceneritori, ai termovalorizzatori e a qualsiasi altro strumento offra il mercato per rendere il nostro pianeta meno inquinato e degradato e che il nostro Governo si proporrà di mettere in atto. L’energia solare ed eolica è utile e ben venga, anzi il nostro paese è maledettamente in ritardo, ma è anche doveroso ricordare che il beneficio finale non andrebbe oltre il 20% del fabbisogno reale e che il nostro paese si presta meno di altri a queste tecniche per due motivi. I venti incostanti rendono quasi ovunque, sul nostro territorio, poco efficaci i mulini eolici ed è improbabile con le leggi vigenti che le molte sovrintendenze autorizzino pannelli solari sui tetti delle splendide abitazioni medioevali, rinascimentali, barocche, torri chiese e castelli, senza dimenticare le costruzioni tipiche di certe zone dai trulli pugliesi o ai dammusi panteschi.
La raccolta differenziata è urgentissima ma per essere seriamente applicata necessità della buona volontà dei cittadini, molta disciplina, un’ottima organizzazione che funzioni a dovere per dare i giusti imput ed avviare al riciclaggio, al compostaggio o all’incenerimento il frutto del lavoro attento a cui si sarà sottoposta ogni famiglia per differenziare a dovere i propri rifiuti. Con rammarico tocca prendere atto che meno di un terzo del paese è per ora sulla buona strada. Per il “belpaese”, il disastro campano insegna, è indispensabile che il Governo mentre assicura come da nostra proposta infrastrutture, nuovi fonti di energia e telecomunicazioni vegli con severità affinché le Regioni si attivino per affrontare e risolvere quanto di loro competenza.
La famiglia? Tanti la invocano, molti la ignorano, noi vogliamo difenderla. Chiunque ha una famiglia, dei figli, l’assillo di un affitto o di un mutuo, le bollette, l’asilo, le scuole, sa che della famiglia si parla troppo ma si fa poco o nulla per aiutarla. Se nella famiglia c’è anche un disabile è il disastro. Noi affrontiamo questo insopportabile stato di cose con il piano una casa per tutti e un netto miglioramento dei servizi sociali, dalla reintroduzione del bonus bebè agli asili sociali e aziendali e i libri di scuola gratuiti fino al 18mo anno per i meno agiati. Dall’attuazione del piano Berlusconi per anziani, disabili e molti gravi alla revisione del sistema di assistenza sociale in base al principi di sussidiarietà.
Molto ancora ci sarebbe da dire su quanto proponiamo: più sicurezza, più giustizia, dalla sanità fino alla scuola, università, ricerca e cultura eppoi meno tasse anche perché cittadini e aziende non ne possono più.
Infine una nota sulla nostra immagine all’estero. Ci si dovrà rimboccare le maniche per ridare il ruolo e l’immagine che aveva il nostro paese fino al 2006 e che in meno di due anni il governo dell’Unione ha sbriciolato fino al punto che prodotti prestigiosi come le mozzarelle campane vengono guardate con grande sospetto fuori dall’Italia (ma anche dentro) , per non parlare della pasticciata cessione dell’Alitalia.
Il dovere di Rialzarsi
Di Margherita Boniver
Queste elezioni che il Popolo delle Libertà ha fortemente voluto ed ora deve sapere vincere con largo margine anche al Senato, saranno un’occasione di rinascita e riscatto per il Paese, in grave sofferenza dopo i quasi due anni maldestri di Prodi e dell’Unione che ogni giorno che passa rivelano i guai causati. “Rialzati Italia” non è solo uno slogan elettorale ma un imperativo. Dalla politica sociale a quella economica, dallo sviluppo all’aiuto per i giovani e per le famiglie, dagli impegni internazionali ai temi dell’immigrazione c’è moltissimo da fare per rimontare la china lungo la quale è scivolata l’Italia. Un compito tutt’altro che agevole, appesantito da una crisi globale che mostra il suo volto arcigno anche ai nostri imprenditori con costi aggiuntivi alla produzione. Lo Stato per le nostre imprese deve diventare un solerte collaboratore ed abbandonare il suo attuale ruolo di asfissiante ed a volte perfino tracotante esattore fiscale con una burocrazia pensata più per creare difficoltà e garbugli a tal punto inquietante per agevolare il lavoro di chi vorrebbe misurarsi con il mercato. Una situazione così inquietante che una recente ricerca ha evidenziato come la maggioranza dei giovani preferiscano un lavoro senza futuro e privo di soddisfazioni nei “call center”. Piuttosto che avventurarsi nell’artigianato, la piccola impresa, il commercio, zeppi come sono di lacci e laccioli, quasi una corsa ad ostacoli dai risultati incerti. La nostra proposta è una precisa volontà di mettere mano a un nuovo fisco per le imprese, al lavoro, alle liberalizzazioni, al sostegno del Made in Italy ed affrontare con una visione pragmatica questi gravosi problemi che da troppo tempo frenano l’iniziativa privata.
C’è chi predica con insistenza, nel nome della salvaguardia dell’ambiente e della salute, troppi no alle centrali nucleari oggi perfezionate e sicure, ai rigasificatori, agli inceneritori, ai termovalorizzatori e a qualsiasi altro strumento offra il mercato per rendere il nostro pianeta meno inquinato e degradato e che il nostro Governo si proporrà di mettere in atto. L’energia solare ed eolica è utile e ben venga, anzi il nostro paese è maledettamente in ritardo, ma è anche doveroso ricordare che il beneficio finale non andrebbe oltre il 20% del fabbisogno reale e che il nostro paese si presta meno di altri a queste tecniche per due motivi. I venti incostanti rendono quasi ovunque, sul nostro territorio, poco efficaci i mulini eolici ed è improbabile con le leggi vigenti che le molte sovrintendenze autorizzino pannelli solari sui tetti delle splendide abitazioni medioevali, rinascimentali, barocche, torri chiese e castelli, senza dimenticare le costruzioni tipiche di certe zone dai trulli pugliesi o ai dammusi panteschi.
La raccolta differenziata è urgentissima ma per essere seriamente applicata necessità della buona volontà dei cittadini, molta disciplina, un’ottima organizzazione che funzioni a dovere per dare i giusti imput ed avviare al riciclaggio, al compostaggio o all’incenerimento il frutto del lavoro attento a cui si sarà sottoposta ogni famiglia per differenziare a dovere i propri rifiuti. Con rammarico tocca prendere atto che meno di un terzo del paese è per ora sulla buona strada. Per il “belpaese”, il disastro campano insegna, è indispensabile che il Governo mentre assicura come da nostra proposta infrastrutture, nuovi fonti di energia e telecomunicazioni vegli con severità affinché le Regioni si attivino per affrontare e risolvere quanto di loro competenza.
La famiglia? Tanti la invocano, molti la ignorano, noi vogliamo difenderla. Chiunque ha una famiglia, dei figli, l’assillo di un affitto o di un mutuo, le bollette, l’asilo, le scuole, sa che della famiglia si parla troppo ma si fa poco o nulla per aiutarla. Se nella famiglia c’è anche un disabile è il disastro. Noi affrontiamo questo insopportabile stato di cose con il piano una casa per tutti e un netto miglioramento dei servizi sociali, dalla reintroduzione del bonus bebè agli asili sociali e aziendali e i libri di scuola gratuiti fino al 18mo anno per i meno agiati. Dall’attuazione del piano Berlusconi per anziani, disabili e molti gravi alla revisione del sistema di assistenza sociale in base al principi di sussidiarietà.
Molto ancora ci sarebbe da dire su quanto proponiamo: più sicurezza, più giustizia, dalla sanità fino alla scuola, università, ricerca e cultura eppoi meno tasse anche perché cittadini e aziende non ne possono più.
Infine una nota sulla nostra immagine all’estero. Ci si dovrà rimboccare le maniche per ridare il ruolo e l’immagine che aveva il nostro paese fino al 2006 e che in meno di due anni il governo dell’Unione ha sbriciolato fino al punto che prodotti prestigiosi come le mozzarelle campane vengono guardate con grande sospetto fuori dall’Italia (ma anche dentro) , per non parlare della pasticciata cessione dell’Alitalia.
venerdì 28 marzo 2008
La Croce Rosa premia Margherita Boniver
Oggi viene consegnata a Torino all'on. Margherita Boniver la benemerenza che le e' stata conferita dal presidente nazionale Croce Rossa Italiana, Massimiliano Barra, per l' azione di solidarieta' compiuta durante gli eventi alluvionali che colpirono il Piemonte nel '94. La cerimonia si svolgera' nel pomeriggio nella sala del Consiglio del Comitato Cri del Piemonte. L'onorevole Boniver all'epoca dell'alluvione 1994 era la presidente del Comitato Cri di Alessandria, provincia gravemente colpita dal tragico evento. ''Sara', inoltre, l'occasione per il presidente regionale della croce Rossa, Dante Paolo Ferraris - precisa una nota della Crocve Rossa - per sottoporre a Margherita Boniver le difficolta' economiche in cui versa l'associazione, nonche' la grave situazione dei lavoratori precari, civili e militari, che operano nella Croce Rosse Italiana in Piemonte''. (Ansa)
Tibet:Italia difenda i diritti umani
Come da copione il Consiglio per i diritti umani dell'Onu, che ha preso il posto della screditata commissione per i diritti umani, non ha affrontato l'argomento Tibet per via delle vivaci proteste cinesi. Solo Israele viene condannato da questo augusto consesso oppure qualche staterello dittatoriale privo di protettori influenti. Ecco perche' in mancanza di una forte protesta europea, l'Italia farebbe bene, ed ancora meglio il suo governo ancora in carica per poche settimane, di farsi paladina della protezione dei fondamentali diritti tibetani e del pacifico dialogo, cosi' autorevolmente richiesto da Sua Santita' il Dalai Lama.
giovedì 27 marzo 2008
Governo Prodi incontri il Dalai Lama
Per aiutare i tibetani si possono fare molte cose, come assicurare il rispetto della loro cultura e della loro liberta' nell'ambito di una piena autonomia. E' quanto vuole Sua Santita' il Dalai Lama che il governo Prodi farebbe bene ad incontrare subito, visto che fino ad ora non l'ha fatto, per sostenerlo nella sua sacrosanta richiesta di dialogo diretto con i dirigenti cinesi. Proprio per i solidi legami che abbiamo con Cina dobbiamo far sapere ai dirigenti cinesi che la repressione in atto e' inaccettabile e che devono essere ripristinati i contatti diretti con i rappresentanti del Dalai Lama.
Incontri con gli elettori
Giovedì 27 marzo 2008
Ore 17 - ANDE, Hotel Turin via Sacchi 8 Torino. Incontro candidate donne.
Ore 20 – Cena di beneficenza Palazzo Madama Torino. Fondo vittime sul lavoro.
Venerdì 28 marzo 2008.
Ore 10.30 – Mercati
Ore 16.30 - Croce Rossa Via Bologna 171 Torino. Incontro nella Sede della Croce Rossa con il Presidente Ferraris e con personalità e associate.
Ore 18 – Sala Teatro IRV, via San Marino 10 Torino. Incontro con le Associazioni per le disabilità piemontesi.
Ore 20 – Cena con le imprenditrici
Sabato 29 marzo.
Ore 10 - mercati
Ore 17 - ANDE, Hotel Turin via Sacchi 8 Torino. Incontro candidate donne.
Ore 20 – Cena di beneficenza Palazzo Madama Torino. Fondo vittime sul lavoro.
Venerdì 28 marzo 2008.
Ore 10.30 – Mercati
Ore 16.30 - Croce Rossa Via Bologna 171 Torino. Incontro nella Sede della Croce Rossa con il Presidente Ferraris e con personalità e associate.
Ore 18 – Sala Teatro IRV, via San Marino 10 Torino. Incontro con le Associazioni per le disabilità piemontesi.
Ore 20 – Cena con le imprenditrici
Sabato 29 marzo.
Ore 10 - mercati
martedì 25 marzo 2008
Solidarietà a Cicchitto
Esprimo tutta la mia solidarieta' a Fabrizio Cicchitto che ha ricevuto una lettera intimidatoria. Non e' la prima volta che Cicchitto e' vittima di minacce e violenze. Ricordo l'episodio della pubblicita' data al suo indirizzo di casa da parte di un giornale di sinistra.
Padoa Schioppa ha fretta di liquidare l'Alitalia
Toh chi si rivede l'eterna zuffa tra ministri. Sul caso Alitalia, dopo Di Pietro in palese crisi di astinenza da manette, ora siamo alle tesi contrapposte tra Bianchi e Padoa Schioppa, al quale va l'oscar delle gaffe istituzionali: dopo aver licenziato Petroni, silurato Speciale, il ministro dell'Economia ci stupisce per la fretta con la quale vuole liquidare Alitalia.
lunedì 24 marzo 2008
Incontro con gli elettori
25 marzo 2008. Pescara. Hotel Plaza ore 17,30 manifestazione politica con il Popolo delle Libertà
Il vero partito riformista è il PdL.
Veltroni sembra un disco rotto, si dia pace lui e il grande partito riformista in campo. Non dimentichi che esiste gia' un partito riformista che e' il Popolo della Liberta', che ha fatto cose importanti come la riforma Maroni, Moratti e Castelli, che guarda caso proprio quei campioni di riformismo alla Veltroni hanno smantellato nella breve e micidiale stagione del governo Prodi.
domenica 23 marzo 2008
L'intervista di Margherita Boniver ad Asca e le contestazioni di Galante
ELEZIONI/ESTERI: BONIVER (PDL), CONFERMARE TUTTE LE MISSIONI... (2) = (ASCA) -
Roma, 21 mar - Il Pdl - dice Boniver - si schiera ''accanto a chi vuole una soluzione pacifica: Israele e Abu Mazen. E' ora il momento di rafforzare e proteggere il filo di dialogo che li unisce, nonostante i numerosi ultimi morti, da una parte e dall'altra''. Il tutto ''per non disperdere quanto conseguito ad Annapolis e progredire verso una soluzione con due stati in mutuo riconoscimento, in una cornice di sicurezza''. E avverte: ''Guai se in questa congiuntura, ci fosse un 'tenore' che canta fuori dal coro, come e' accaduto col nostro ministro degli Esteri, quando ha sostenuto l'apertura al dialogo con Hamas''. Quanto al ruolo di Blair, secondo la parlamentare del Pdl l'idea di ''ribaltare lo schema, letta in questi giorni sulla stampa internazionale, portando alla creazione di uno stato palestinese, invece che alla fine del negoziato, prima che questo si avvii'' va sostenuta e incoraggiata. Sulle politiche europee infine, il Pdl e' favorevole a rafforzare le istituzioni comunitarie, ma non a un ulteriore allargamento, e a sollecitare una maggiore convinzione nel rispetto dei diritti umani. ''Il Pdl – dice Boniver - e' favorevole alla Costituzione europea nella sua forma semplificata, cosi' come al rafforzamento di tutte le istituzioni comunitarie, senza pensare pero' a un ulteriore allargamento''. Detto questo, il Pdl resta ''favorevole all'ingresso della Turchia, non prima del 2014 e in linea di principio''. Quel che proprio non va nella politica dell'Ue, secondo la parlamentare del Pdl, ''la gestione del campo dei diritti umani, dove esprimo tutte le mie perplessita', in particolare sull'ultima vicenda: la repressione dei dimostranti tibetani'' L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Javier Solana ''dopo aver condannato la violenza, s'e' affrettato ad assicurare alla Cina che l'Unione non boicottera' i giochi olimpici. Non capisco la fretta e soprattutto non capisco questo balbettio: o si condanna o non si condanna. I diritti umani devono essere per noi un elemento fondamentale''.
Roma, 21 mar - Il Pdl - dice Boniver - si schiera ''accanto a chi vuole una soluzione pacifica: Israele e Abu Mazen. E' ora il momento di rafforzare e proteggere il filo di dialogo che li unisce, nonostante i numerosi ultimi morti, da una parte e dall'altra''. Il tutto ''per non disperdere quanto conseguito ad Annapolis e progredire verso una soluzione con due stati in mutuo riconoscimento, in una cornice di sicurezza''. E avverte: ''Guai se in questa congiuntura, ci fosse un 'tenore' che canta fuori dal coro, come e' accaduto col nostro ministro degli Esteri, quando ha sostenuto l'apertura al dialogo con Hamas''. Quanto al ruolo di Blair, secondo la parlamentare del Pdl l'idea di ''ribaltare lo schema, letta in questi giorni sulla stampa internazionale, portando alla creazione di uno stato palestinese, invece che alla fine del negoziato, prima che questo si avvii'' va sostenuta e incoraggiata. Sulle politiche europee infine, il Pdl e' favorevole a rafforzare le istituzioni comunitarie, ma non a un ulteriore allargamento, e a sollecitare una maggiore convinzione nel rispetto dei diritti umani. ''Il Pdl – dice Boniver - e' favorevole alla Costituzione europea nella sua forma semplificata, cosi' come al rafforzamento di tutte le istituzioni comunitarie, senza pensare pero' a un ulteriore allargamento''. Detto questo, il Pdl resta ''favorevole all'ingresso della Turchia, non prima del 2014 e in linea di principio''. Quel che proprio non va nella politica dell'Ue, secondo la parlamentare del Pdl, ''la gestione del campo dei diritti umani, dove esprimo tutte le mie perplessita', in particolare sull'ultima vicenda: la repressione dei dimostranti tibetani'' L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Javier Solana ''dopo aver condannato la violenza, s'e' affrettato ad assicurare alla Cina che l'Unione non boicottera' i giochi olimpici. Non capisco la fretta e soprattutto non capisco questo balbettio: o si condanna o non si condanna. I diritti umani devono essere per noi un elemento fondamentale''.
ELEZIONI/ESTERI: GALANTE (SA), BONIVER BELLICISTA SU MISSIONI = (ASCA) - Roma, 21 mar - ''Il Pdl, attraverso l'ultima esternazione della Boniver, invece di correggere le dichiarazioni belliciste di Martino fa di peggio, annunciando la cancellazione dei 'caveat' che impediscono la partecipazione italiana alle azioni di guerra''. Cosi', in una nota, Severino Galante (Sa) replica a quanto affermato da Margherita Boniver (Pdl) in un'intervista all'Asca sulla possibile 'cancellazione dei caveat' per la missione militare italiana in Afghanistan, come richiesto dalla Nato, anche ai nostri alleati ''In questo modo - sostiene Galante - l'Italia fara' esplicito ingresso in Enduring Freedom'', che l'esponente diSa definisce come ''la criminale missione bellica a guida Usa, che ha gia' provocato centinaia di vittime tra i civili afghani, decretando cosi' il definitivo fallimento della missione di ricostruzione Isaf a guida Onu''. Secondo Galante, ''alle aggressive dichiarazioni del Pdl fa da contraltare il colpevole silenzio del Pd che di fatto sta favorendo l'assorbimento delle truppe italiane in Enduring Freedom. E' per questa ragione che la Sinistra l'Arcobaleno ha chiaramente ribadito nel suo programma la necessita' che l'Italia aderisca alle sole missioni a guida Onu''.
mercoledì 19 marzo 2008
Tibet, critica dura alla represione in atto.
Se e' vero che si intravedono spiragli di dialogo tra il governo cinese ed il Dalai Lama allora questo deve incoraggiarci a proseguire in una critica molto dura della repressione in atto nei confronti della minoranza tibetana. Non e' usando parole deboli e negando persino l'ipotesi di boicottare le Olimpiadi che si aiuta la sacrosanta causa dell'autonomia e del rispetto del popolo e della cultura tibetani.
Il caso Contrada non può concludersi in modo così disumano
Ho consegnato oggi al ministro della Giustizia la documentazione medica, redatta da specialisti non di parte, che riguarda le gravissime condizioni di salute del dott. Bruno Contrada. Questa e' la terza volta che sollevo la questione presso il ministero e continuero' a battermi affinche' sia fatta giustizia per un servitore dello Stato, condannato a una pena durissima, solo sulla base delle testimonianze di pericolosi assassini,cosiddetti pentiti di mafia. Ho visitato Bruno Contrada nel carcere di S. Maria Capua a Vetere ed e' mia intenzione ritornare al piu' presto per fargli sapere che la sua vicenda non puo' concludersi in un modo cosi' disumano. I medici, e in particolar modo quelli carcerari, dicono che Bruno Contrada e' affetto da decine di patologie: la piu' grave un'ischemia celebrale e che quindi e' del tutto incompatibile con la detenzione in carcere.
martedì 18 marzo 2008
Appuntamenti con gli elettori
Mercoledì 19 marzo 2008 Margherita Boniver è a Torino presso la sede di Forza Italia per pianificare la campagna elettorale. Chi desidera potrà incontrarla in quella occasione.
Tibet, l'Onu gira la testa dall'altra parte.
Se il ministro D'Alema dice che la situazione in Tibet e' grave c'e' automaticamente da dedurre che la situazione sia gravissima. Nessuno si illuda su un'ipotetica moderazione da parte del Governo cinese, che ha usato e continuera' ad usare metodi brutali per reprimere il dissenso in Tibet. C'e' da preoccuparsi, oltre che per la sorte degli sventurati tibetani, del blando balbettio della diplomazia internazionale, Onu in testa, che ha sostanzialmente dimostrato di voler voltare la testa da un'altra parte. Siamo solidali con le sacrosante aspirazioni dei tibetani che non vogliono vedere distrutta la loro cultura e la loro spiritualita'. Hanno pagato con decenni di martirio queste aspirazioni ma se non diamo una mano in questo momento possiamo solo immaginare quello che puo' succedere.
lunedì 17 marzo 2008
La scelta occidentale
"La scelta occidentale”
Relazione di Margherita Boniver al convegno “I riformisti craxiani e il Partito popolare europeo” – Palazzo delle Stelline 14 marzo 2008 Milano -
L’elezione del giovane Craxi alla Segreteria del Psi nel l976 segna l’inizio di una vera e propria svolta nella politica estera di quel partito all’epoca visto con occhi disincantati come una pigra organizzazione di stampo provinciale.
Per la verità l’interesse e la passione che Craxi dimostrò nei confronti della politica internazionale risale agli anni universitari e lo accompagna tutta la vita diventando a volte il vero e proprio motore del successo di uno statista che aveva fatto dell’interesse nazionale e dell’amore per la libertà e la democrazia la sua stessa ragione di vita.
Il Partito, ricordiamolo, eredita dalla fine della guerra una linea socialista che si ispira ad un pacifismo di maniera e ancora fortemente diffidente nei confronti degli Stati Uniti e della Nato, frutto delle scelte errate di allenze con il Pci. Una linea insomma anti-atlantica e persino anti-europea, che lo differenzia profondamente dai maggiori partiti socialisti europei, che lo dilania indebolendolo con la scissione di Palazzo Barberini.
Quando Nenni divenne ministro degli Esteri il Psi si era già adeguato a posizioni atlantiche ed europeiste, ma sostanzialmente rimaneva poco credibile anche all’interno delle famiglie socialdemocratiche.
Una prima folgorante intuizione portò Craxi a capire – e a interpretare forse come nessun altro poltico italiano – la portata dei cambiamenti in corso negli equilibri internazionali che sfocieranno da lì a un decennio nel crollo del Muro e alla fine delle dittature comuniste in Europa.
La scelta occidentale diventa nella interpretazione che Craxi ne dà una politica coerente, solida, chiara e soprattutto irreversibile. La sua era coincide con la fine dei cosiddetti giri di valzer in politica estera che avevano valso in passato tante critiche all’Italia (a volte ritornano) e che avevano portato alla cruda definizione su di noi apparsa in un celebre articolo su Foreign Affairs : l’Italia, il paese più affidabile, più ininfluente.
La cooperazione euro-atlantica arriva nel l979 ad un punto cruciale nel quale la decisione craxiana di permettere l’installazione degli euromissili per bilanciare la minaccia sovietica puntata contro tutte le capitali europee, nella base di Comiso, gli vale un riconoscimento immediato da parte di tutti gli alleati come uno statista solido e affidabile. Che non di meno gli scatena contro per mesi e mesi la piazze italiane rigurgitanti di pacifisti a senso unico organizzati e finanziati dai comunisti di casa e finanche dalla Unione Sovietica.
Bene inteso questo non lo farà arretrare di un millimetro, così come due anni prima, con la storica Biennale dedicata al dissenso dell’Est europeo, aveva fatto infrangere una cortina di ipocrisia invalsa per la verità in quasi tutta l’Europa. E gli aveva appiccicato una sorta di fatwa dell’epoca , direttamente da Botteghe Oscure, l’accusa nientemeno di essere anticomunista.
Logicamente la scelta occidentale non gli impedisce di dissentire, a volte rudemente, con gli alleati americani: oltre al celeberrimo episodio di Sigonella (ricomposto pochi giorni dopo ma costato uno stizzoso rimpasto di governo voluto da Spadolini) ci fu il dissenso netto sui bombardamenti americani sulla Libia, considerata giustamente come zona di influenza mediterranea a quindi fuori area Nato.
Anche l’europeismo di Craxi presidente del Consiglio segna uno storico allargamento a dodici con l’ingresso di Spagna e Portogallo nella UE avvenuto al Castello Sforzesco, dopo un lungo duellare con la Signora Thatcher contraria alla riforma del Trattato. Se oggi abbiamo la moneta unica, il mercato unico, e le basi della nuova Costituzione europa, lo dobbiamo proprio alla sua perspicacia e alla sua passione.
Molto semplicemente, sotto la sua guida l’Italia acquisì un grande prestigio, divenne partner essenziale nell’allora G7, attore assai ascoltato su tutte le crisi, prima tra tutte sulla questione medio orientale, così come sulle cause di tutti gli oppressi, indifferentemente dal colore delle dittature.
Se non avesse tragicamente concluso la sua esistenza in esilio, vittima di una giustizia feroce e populista che si era nutrita per decenni di pregiudizi ispirati e alimentati da quello che era il partito comunista più importante in Europa, oggi costretto per inconfessabili motivi a un umiliante apparentamento con Di Pietro, gli avrebbero dato il Nobel per la pace.
Relazione di Margherita Boniver al convegno “I riformisti craxiani e il Partito popolare europeo” – Palazzo delle Stelline 14 marzo 2008 Milano -
L’elezione del giovane Craxi alla Segreteria del Psi nel l976 segna l’inizio di una vera e propria svolta nella politica estera di quel partito all’epoca visto con occhi disincantati come una pigra organizzazione di stampo provinciale.
Per la verità l’interesse e la passione che Craxi dimostrò nei confronti della politica internazionale risale agli anni universitari e lo accompagna tutta la vita diventando a volte il vero e proprio motore del successo di uno statista che aveva fatto dell’interesse nazionale e dell’amore per la libertà e la democrazia la sua stessa ragione di vita.
Il Partito, ricordiamolo, eredita dalla fine della guerra una linea socialista che si ispira ad un pacifismo di maniera e ancora fortemente diffidente nei confronti degli Stati Uniti e della Nato, frutto delle scelte errate di allenze con il Pci. Una linea insomma anti-atlantica e persino anti-europea, che lo differenzia profondamente dai maggiori partiti socialisti europei, che lo dilania indebolendolo con la scissione di Palazzo Barberini.
Quando Nenni divenne ministro degli Esteri il Psi si era già adeguato a posizioni atlantiche ed europeiste, ma sostanzialmente rimaneva poco credibile anche all’interno delle famiglie socialdemocratiche.
Una prima folgorante intuizione portò Craxi a capire – e a interpretare forse come nessun altro poltico italiano – la portata dei cambiamenti in corso negli equilibri internazionali che sfocieranno da lì a un decennio nel crollo del Muro e alla fine delle dittature comuniste in Europa.
La scelta occidentale diventa nella interpretazione che Craxi ne dà una politica coerente, solida, chiara e soprattutto irreversibile. La sua era coincide con la fine dei cosiddetti giri di valzer in politica estera che avevano valso in passato tante critiche all’Italia (a volte ritornano) e che avevano portato alla cruda definizione su di noi apparsa in un celebre articolo su Foreign Affairs : l’Italia, il paese più affidabile, più ininfluente.
La cooperazione euro-atlantica arriva nel l979 ad un punto cruciale nel quale la decisione craxiana di permettere l’installazione degli euromissili per bilanciare la minaccia sovietica puntata contro tutte le capitali europee, nella base di Comiso, gli vale un riconoscimento immediato da parte di tutti gli alleati come uno statista solido e affidabile. Che non di meno gli scatena contro per mesi e mesi la piazze italiane rigurgitanti di pacifisti a senso unico organizzati e finanziati dai comunisti di casa e finanche dalla Unione Sovietica.
Bene inteso questo non lo farà arretrare di un millimetro, così come due anni prima, con la storica Biennale dedicata al dissenso dell’Est europeo, aveva fatto infrangere una cortina di ipocrisia invalsa per la verità in quasi tutta l’Europa. E gli aveva appiccicato una sorta di fatwa dell’epoca , direttamente da Botteghe Oscure, l’accusa nientemeno di essere anticomunista.
Logicamente la scelta occidentale non gli impedisce di dissentire, a volte rudemente, con gli alleati americani: oltre al celeberrimo episodio di Sigonella (ricomposto pochi giorni dopo ma costato uno stizzoso rimpasto di governo voluto da Spadolini) ci fu il dissenso netto sui bombardamenti americani sulla Libia, considerata giustamente come zona di influenza mediterranea a quindi fuori area Nato.
Anche l’europeismo di Craxi presidente del Consiglio segna uno storico allargamento a dodici con l’ingresso di Spagna e Portogallo nella UE avvenuto al Castello Sforzesco, dopo un lungo duellare con la Signora Thatcher contraria alla riforma del Trattato. Se oggi abbiamo la moneta unica, il mercato unico, e le basi della nuova Costituzione europa, lo dobbiamo proprio alla sua perspicacia e alla sua passione.
Molto semplicemente, sotto la sua guida l’Italia acquisì un grande prestigio, divenne partner essenziale nell’allora G7, attore assai ascoltato su tutte le crisi, prima tra tutte sulla questione medio orientale, così come sulle cause di tutti gli oppressi, indifferentemente dal colore delle dittature.
Se non avesse tragicamente concluso la sua esistenza in esilio, vittima di una giustizia feroce e populista che si era nutrita per decenni di pregiudizi ispirati e alimentati da quello che era il partito comunista più importante in Europa, oggi costretto per inconfessabili motivi a un umiliante apparentamento con Di Pietro, gli avrebbero dato il Nobel per la pace.
venerdì 14 marzo 2008
Tibet: serve intervento Onu.
Le Nazioni Unite devono intervenire subito per fermare l' ennesima tragedia che coinvolge un grande popolo pacifico, quello tibetano, represso totalmente, colonizzato e umiliato nelle sue radici culturali e religiose piu' profonde. Bisogna dire forte e chiaro al governo cinese che la repressione in atto e' del tutto inaccettabile. Nei tanti incontri avuti con il Dalai Lama abbiamo sempre perorato la causa tibetana che non chiede indipendenza ma semplicemente osservanza dei diritti umani e rispetto. Quello che avviene in queste ore a Lhasa non che puo' gettare una luce sinistra sui prossimi giochi olimpici di Pechino.
giovedì 13 marzo 2008
M.O. :Affermazioni d'Alema indeboliscono dialogo.
È particolarmente grave che Ismail Haniyeh si spinga fino congratularsi con il nostro ministro degli Esteri Massimo D'Alema per le sue aperture al dialogo con Hamas. Questo non solo perche' Hamas e' un organizzazione terroristica che ha preso il potere con un colpo di stato a Gaza ma perche' le affermazioni di un ministro di un paese importante come l'Italia in questo momento di particolare crisi internazionale incrina ed indebolisce innanzitutto il dialogo tra Olmert ed Abu Mazen e smantella quel muro di solidarieta' che si sta costruendo attorno ai dialoganti.
mercoledì 12 marzo 2008
Nel Pd sono tutti verginelle
Uffa! non se ne puo' piu' dei gridolini scandalizzati delle verginelle della sinistra che si dimenano per la candidatura di Ciarrapico. Proprio loro che sono riusciti a far eleggere ed a dare un incarico istituzionale un noto ex brigatista. Parliamo di cose serie, ovvero come poter rimediare ai danni economici provocati da Prodi e compagni.
Ridicola strumentalizzazione su Ciarrapico
E' veramente ridicola la strumentalizzazione sulla candidatura di Ciarrapico: andava bene quando sosteneva Andreotti non va bene quando sostiene il Pdl. Piu' che i candidati per noi parla la storia che ha visto confluire rappresentanti di tante tradizioni diverse, dai democristiani ai socialisti craxiani, uniti per una battaglia di liberta' e per un carta dei valori chiaramente condivisibile.
martedì 11 marzo 2008
Camera: candidati PdL circoscrizione Piemonte 1
Silvio Berlusconi – Gianfranco Fini – Guido Crosetto - - Margherita Boniver – Maurizio leo – Osvaldo Napoli – Maria Grazia Siliquini – Benedetto della Vedova – Manuela Repetti – Agostino Ghiglia – Enrico Pianetta – Angiolino Mastrullo – Caterina Anna Rosa Ferrero – Salvatore Parisi – Barbara Bonino – Daniele Cantore – Irene Vercellini – Carluccio Giacometti – Manuela Savini – Ezio Ercole – Alessandro Lupi – Ettore Puglisi – Graziella Elena Poggio un Sartori – Giuliana Gabri.
venerdì 7 marzo 2008
M.O. :non servono parole di circostanza.
Dopo il barbaro attentato alla scuola religiosa di Gerusalemme siamo arrivati ben oltre il livello di allarme. E' chiara, oramai, la strategia dei terroristi di Hamas e dei suoi sostenitori per far naufragare ogni residuo barlume di negoziato. Non bastano quindi le parole di circostanza ma dobbiamo schierarci a fianco di Israele, della sua sacrosanta battaglia per l'incolumita' dello stato ebraico e per salvare il negoziato e portare finalmente la pace in Medio Oriente.
mercoledì 5 marzo 2008
Veltroni le spara grosse.
L'ineffabile Veltroni, re dei rimozionisti, ha annunciato trionfalmente che il Pd portera', per la prima volta, a Montecitorio una persona diversamente abile. Tutti ricordano il professor Franco Piro, brillante deputato del Psi di Craxi, costretto sulla carrozzella per la poliomelite, che alla fine degli anni '80 ha presieduto addirittura la Commissione Finanze. Ora, l'importante e' spararle grosse soprattutto da parte di chi, proprio in quell'epoca frequentava il camper craxiano, ha contribuito attivamente a cancellare ogni traccia del Partito socialista.
E' urgente affrontare la crisi in M.O.
La crisi israelo-palestinese sara' certamente urgentemente e doverosamente il dossier piu' importante di cui si occupera' il nuovo governo di Berlusconi dopo le elezioni. E' sotto gli occhi il progressivo peggioramento della situazione che riguarda non solo Gaza e la pioggia di razzi sul territorio di Israele ma anche il riarmo di Hezbollah, l'inevitabile corsa al nucleare dell'Iran e lo sfarinamento del fragile processo di pace avviato ad Annapolis.
sabato 1 marzo 2008
Entusiasmo ai gazebo del Popolo delle libertà di Torino
I cittadini hanno accettato con l'entusiasmo l'invito del Presidente Berlusconi. Dai gazebo che sto visitando viene fuori dalle numerosissime persone entusiaste un messaggio potente e chiaro: mandateli a casa per sempre e salvateci da questo situazione di insicurezza, precarieta' economica e ridateci un futuro.
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