domenica 30 marzo 2008

Il dovere di rialzarsi

* Il Giornale del Piemonte. 30 marzo 2008
Il dovere di Rialzarsi
Di Margherita Boniver
Queste elezioni che il Popolo delle Libertà ha fortemente voluto ed ora deve sapere vincere con largo margine anche al Senato, saranno un’occasione di rinascita e riscatto per il Paese, in grave sofferenza dopo i quasi due anni maldestri di Prodi e dell’Unione che ogni giorno che passa rivelano i guai causati. “Rialzati Italia” non è solo uno slogan elettorale ma un imperativo. Dalla politica sociale a quella economica, dallo sviluppo all’aiuto per i giovani e per le famiglie, dagli impegni internazionali ai temi dell’immigrazione c’è moltissimo da fare per rimontare la china lungo la quale è scivolata l’Italia. Un compito tutt’altro che agevole, appesantito da una crisi globale che mostra il suo volto arcigno anche ai nostri imprenditori con costi aggiuntivi alla produzione. Lo Stato per le nostre imprese deve diventare un solerte collaboratore ed abbandonare il suo attuale ruolo di asfissiante ed a volte perfino tracotante esattore fiscale con una burocrazia pensata più per creare difficoltà e garbugli a tal punto inquietante per agevolare il lavoro di chi vorrebbe misurarsi con il mercato. Una situazione così inquietante che una recente ricerca ha evidenziato come la maggioranza dei giovani preferiscano un lavoro senza futuro e privo di soddisfazioni nei “call center”. Piuttosto che avventurarsi nell’artigianato, la piccola impresa, il commercio, zeppi come sono di lacci e laccioli, quasi una corsa ad ostacoli dai risultati incerti. La nostra proposta è una precisa volontà di mettere mano a un nuovo fisco per le imprese, al lavoro, alle liberalizzazioni, al sostegno del Made in Italy ed affrontare con una visione pragmatica questi gravosi problemi che da troppo tempo frenano l’iniziativa privata.
C’è chi predica con insistenza, nel nome della salvaguardia dell’ambiente e della salute, troppi no alle centrali nucleari oggi perfezionate e sicure, ai rigasificatori, agli inceneritori, ai termovalorizzatori e a qualsiasi altro strumento offra il mercato per rendere il nostro pianeta meno inquinato e degradato e che il nostro Governo si proporrà di mettere in atto. L’energia solare ed eolica è utile e ben venga, anzi il nostro paese è maledettamente in ritardo, ma è anche doveroso ricordare che il beneficio finale non andrebbe oltre il 20% del fabbisogno reale e che il nostro paese si presta meno di altri a queste tecniche per due motivi. I venti incostanti rendono quasi ovunque, sul nostro territorio, poco efficaci i mulini eolici ed è improbabile con le leggi vigenti che le molte sovrintendenze autorizzino pannelli solari sui tetti delle splendide abitazioni medioevali, rinascimentali, barocche, torri chiese e castelli, senza dimenticare le costruzioni tipiche di certe zone dai trulli pugliesi o ai dammusi panteschi.
La raccolta differenziata è urgentissima ma per essere seriamente applicata necessità della buona volontà dei cittadini, molta disciplina, un’ottima organizzazione che funzioni a dovere per dare i giusti imput ed avviare al riciclaggio, al compostaggio o all’incenerimento il frutto del lavoro attento a cui si sarà sottoposta ogni famiglia per differenziare a dovere i propri rifiuti. Con rammarico tocca prendere atto che meno di un terzo del paese è per ora sulla buona strada. Per il “belpaese”, il disastro campano insegna, è indispensabile che il Governo mentre assicura come da nostra proposta infrastrutture, nuovi fonti di energia e telecomunicazioni vegli con severità affinché le Regioni si attivino per affrontare e risolvere quanto di loro competenza.
La famiglia? Tanti la invocano, molti la ignorano, noi vogliamo difenderla. Chiunque ha una famiglia, dei figli, l’assillo di un affitto o di un mutuo, le bollette, l’asilo, le scuole, sa che della famiglia si parla troppo ma si fa poco o nulla per aiutarla. Se nella famiglia c’è anche un disabile è il disastro. Noi affrontiamo questo insopportabile stato di cose con il piano una casa per tutti e un netto miglioramento dei servizi sociali, dalla reintroduzione del bonus bebè agli asili sociali e aziendali e i libri di scuola gratuiti fino al 18mo anno per i meno agiati. Dall’attuazione del piano Berlusconi per anziani, disabili e molti gravi alla revisione del sistema di assistenza sociale in base al principi di sussidiarietà.
Molto ancora ci sarebbe da dire su quanto proponiamo: più sicurezza, più giustizia, dalla sanità fino alla scuola, università, ricerca e cultura eppoi meno tasse anche perché cittadini e aziende non ne possono più.
Infine una nota sulla nostra immagine all’estero. Ci si dovrà rimboccare le maniche per ridare il ruolo e l’immagine che aveva il nostro paese fino al 2006 e che in meno di due anni il governo dell’Unione ha sbriciolato fino al punto che prodotti prestigiosi come le mozzarelle campane vengono guardate con grande sospetto fuori dall’Italia (ma anche dentro) , per non parlare della pasticciata cessione dell’Alitalia.

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