Il disegno di legge depositato oggi presso la Commissione Affari sociali della Camera, prevede che la dichiarazione anticipata sia "un atto di volonta' redatto per atto pubblico notarile, alla formazione del quale puo' intervenire un medico che assista il disponente". Il testo dispone inoltre che deve essere inteso per trattamento sanitario, che e' sempre subordinato all'esplicito consenso dell'interessato, "ogni trattamento sanitario praticato, con qualsiasi mezzo, per scopi connessi alla tutela della salute, a fini terapeutici, diagnostici nonche' estetici". "La nostra non e' una provocazione- ha spiegato Della Vedova- al contrario riteniamo che questo testo possa rappresentare non solo un punto di partenza ma anche un punto di arrivo, perche' in modo pragmatico da compimento al principio di autonomia nell'autodeterminazione delle cure, stabilendo modalita' e caratteristiche nel momento in cui una persona non e' piu' capace di intendere". Secondo Margherita Boniver del Pdl, il testo del ddl rappresenta "una soluzione mediana, che certo non va incontro alla eutanasia ma che allo stesso tempo vuole difendere i soggetti dalla terapia di stato, da ogni forma di terapia coatta". Il nostro obiettivo, conclude la Boniver, "e' di evitare che su questi temi non venga fuori, alla fine, un pasticcio come quello accaduto con la legge 40".
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