martedì 3 marzo 2009

Ingiusta detenzione tecnico italiano in Sudan, nulla sarà lasciato intentato

Si tratta di una vicenda intricata e complessa che vede un nostro connazionale costretto a dover scontare una prigionia ingiusta. Pier Albino Previdi, tecnico italiano è stato arrestato a Juba, nel Sud Sudan. Sono in contatto con la Farnesina e non ho dubbi che il ministero degli Esteri fara' tutto il possibile per assistere il nostro connazionale. Speriamo che si giunga il piu' presto possibile a una soluzione altrimenti vedremo quali altri passi si possono intraprendere, sempre in stretto coordinamento con la Farnesina. Nulla sara' lasciato intentato.Escludo che le vicende del presidente sudanese Bashir (nei cui confronti il Tribunale internazionale dell'Aja decidera' domani se emettere un mandato di arresto internazionale per genocidio, crimini di guerra e contro l'umanita' in Darfur) e i disordini che potrebbero derivarne nel paese, possano avere un impatto negativo sul caso Previdi. Non metterei le due cose in relazione. Tra l'altro il territorio del Sudan e' immenso e questa e' una vicenda che ha essenzialmente una dimensione regionale. Previdi e' stato arrestato il 19 febbraio in seguito alla denuncia di un'azienda locale, che sostiene di essere stata pagata con assegni non onorati dalla societa' italiana per cui Previdi lavora come consulente esterno, la Cec International.

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