Mi auguro che la Farnesina convochi immediatamente l'ambasciatore cinese a Roma per esprimere la piu' viva preoccupazione per quanto accade in Tibet. La repressione della polizia e delle Forze armate cinesi sembra aver un numero imprecisato di morti e l'arresto di numerosi monaci. Era prevedibile una severa reazione in occasione del 50° anniversario dell'occupazione cinese, ma c'e' un limite oltre il quale il silenzio delle cancellerie europee rischia di diventare connivenza.La richiesta di Sua Santita' il Dalai Lama di una maggiore autonomia per il popolo, per la cultura e per la religione tibetana trovi consensi piu' ampi e ci auguriamo che le autorita' cinesi si impegnino a rispettare i diritti fondamentali dei tibetani, cosi' a lungo repressi.
martedì 10 marzo 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento