Il Governo agisce bene, l'Unhcr fa bene a lanciare l'allarme: l'onere del respingimento in acque internazionali di decine di migliaia di immigrati illegali che premevano e premono sulle coste dei paesi del Sud Europa, non puo' ricadere solo su questi paesi. I respingimenti sono ragionevoli, visto l'esodo di proporzioni bibliche con il quale siamo alle prese L'azione di respingimento in acque internazionali e' cominciato dopo l'entrata in vigore dell'accordo con la Libia e' continuera' sino a che i flussi non si arresteranno. D'altro canto l'alto Commissariato per i rifugiati ha lanciato un allarme riguardo alla protezione, che deve essere garantita, ai possibili richiedenti asilo che ne hanno titolo e l'Italia ha sempre rispettato i trattati internazionali umanitari e continuera' a farlo. Si tratta di trovare soluzioni adeguate e condivise. Visto che sono sempre numerosi coloro che chiedono protezione internazionale, e' opportuno che questi si rivolgano a strutture adeguate poste nei Paesi dove si imbarcano, vedi la Libia, come suggerito anche dalla Commissione Europea, ma dovrebbe pure pensare a suddividere questi esuli politici sull'intero territorio della Ue, non affollando soltanto i Paesi di prima accoglienza.
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