Nonostante
l'incredibile rinuncia a dibattere sulla guerra in Siria all'ONU a causa dei
veti di Russia e Cina, la forza delle cifre è inarrestabile. Sono
settecentomila i rifugiati stimati per la fine dell'anno nei Paesi confinanti
che si aggiungono ai duemilioni e mezzo di sfollati interni e dramma nel dramma
quello dei bambini che rappresentano il 50% del totale. In mancanza di una
soluzione negoziata e di un cessate il fuoco è nostro dovere concentrarci sul drammatico
aspetto umanitario.
venerdì 28 settembre 2012
giovedì 27 settembre 2012
Terrorismo sulla libertà d'opinione
Altro
che vignette su Maometto qui siamo con la conferma della condanna a Sallusti al
terrorismo sulla liberta' di opinione.
mercoledì 26 settembre 2012
Fine sardanapalesca della seconda repubblica
Con le
ultime indagini aperte dalla Guardia di Finanza sulle tante malversazioni
collegate allo sperpero di denaro pubblico s'intravede la fine sardanapalesca della
cosiddetta seconda Repubblica. Una classe politica screditata e soprattutto
scollegata dai sentimenti dei comuni cittadini non riesce a trovare la dignita'
necessaria per agire in profondita', riformare tutto e moralizzare. Questo e'
una miscela incendiaria che fa da sfondo alla tragedia delle economie europee
in profonda recessione e con il contagio che si avvicina a governi sempre piu'
paralizzati.
venerdì 21 settembre 2012
Rifugiati siriani: cifra da capogiro
(ANSA) - BEIRUT, 20 SET - "Cifre da capogiro, destinate ad aumentare". Così Margherita Boniver, inviata speciale per le emergenze umanitarie del ministro degli Esteri Giulio Terzi, ha descritto le dimensioni dell'esodo di profughi dalla Siria, concludendo una visita di tre giorni nella regione con alcuni incontri in Giordania, che ospita il più alto numero di rifugiati. Dagli incontri avuti ad Amman, e nei due giorni precedenti a Beirut, emerso un quadro di pessimismo generale sull'evoluzione della crisi. "Qui dicono che non c'e' una soluzione pacifica diplomatica in vista - sottolinea l'inviata della Farnesina - e inoltre ci si interroga sul domani: quando finirà questa guerra civile, chi prenderà il posto dell'attuale regime? Nessuno azzarda previsioni ottimistiche, ma si pensa che sarebbe necessaria una primissima fase di stabilizzazione e riconciliazione. La cosa più giusta, ma anche la più difficile".
Margherita Boniver non si è potuta recare oggi nel
campo profughi di Zaatari, nel nord della Giordania sul confine con la Siria,
dove l'Italia ha allestito un ospedale da campo. Quello che doveva essere
l'evento centrale della sua visita nel regno hashemita stato cancellato all'ultimo
momento dalla Farnesina per "motivi di sicurezza" che non sono stati
precisati.
L'inviata della Farnesina ha avuto dunque colloqui
ad Amman, a partire da quello con i responsabili dell'Alto commissariato dell'Onu
per i rifugiati (Unhcr), che hanno illustrato le loro difficoltà nell'enorme
lavoro di registrazione dei profughi.
"Secondo tutti i miei interlocutori -
sottolinea la Boniver - i rifugiati in Giordania sono già 200.000, ma ci si
aspetta di arrivare a 250.000 per la fine dell'anno. Aggiungendo gli 84.000 della
Turchia e i 74.000 del Libano ci si rende conto che si potrebbe arrivare,
tenute conto delle dimensioni di questi
Paesi, ad un'emergenza come quella dell'esodo
dall'Afghanistan durante la guerra civile, con un totale di 4,5 milioni".
"Eppure - aggiunge - questi Paesi, già alle prese con i loro problemi politici
ed economici, tengono aperte le frontiere ai profughi e si mostrano molto
dignitosi. In Libano non ci ` stato chiesto nulla, ad Amman è stata
sottolineata solo l'esigenza di potabilizzatori d'acqua, che qui vale come
l'oro". Oltre a questo, nella relazione che presenterà al ministro Terzi,
Margherita Boniver insisterà sulla necessità di continuare nell'assistenza
medica, di avviare programmi per l'istruzione dei bambini profughi - che solo
in Libano sono la metà del totale - e di contribuire al rafforzamento dell'attività
dell'Unhcr. (ANSA).
giovedì 20 settembre 2012
Problemi di sicurezza hanno fatto saltare la visita della Boniver
"Per motivi di sicurezza" e' stata annullata la visita al campo dei profughi siriani a Zaatari, al confine tra Siria e Giordania, di Margherita Boniver, l'inviato speciale per le emergenza umanitarie del ministro degli Esteri, Giulio Terzi. "Sarebbe stata una visita importante non solo perche' si tratta di un campo profughi immenso, ma perche' accoglie un eccellente ospedale da campo italiano, che da' assistenza soprattutto pediatrica". A Zaatari, infatti, in una zona desertica e con un clima durissimo nei pressi del confine con la Siria, e' stato allestito l'ospedale da campo donato dal governo italiano alla Giordania per accogliere l'enorme flusso di profughi, tra i quali migliaia di bambini; un ospedale che accoglie oltre 130 pazienti al giorno.
Per motivi di sicurezza annullata la visita della Boniver ai campi profughi
Le
autorità giordane hanno annullato, per "motivi di sicurezza", la
visita che l'on Margherita Boniver, inviata speciale del ministro degli Esteri Giulio
Terzi per le emergenze umanitarie, avrebbe dovuto compiere oggi nel campo dei
profughi siriani di Zaatari, nel nord della Giordania. La Boniver, è dunque rimasta ad Amman, dove stamane ha incontrato
alcuni rifugiati e ha avuto un colloquio con i responsabili dell'Alto commissariato
dell'Onu per i rifugiati (Unhcr). L'Unhcr ha fatto presente alla Boniver che ci
si sta preparando a far fronte ad una presenza di 250.000 profughi entro la
fine dell'anno.
mercoledì 19 settembre 2012
Margherita Boniver in Libano
Nei mesi scorsi il governo italiano ha allestito un
ospedale da campo per i rifugiati in Giordania, vicino al confine con la Siria,
e ha inviato aiuti di prima necessita' sia in Giordania sia in Libano.
L'inviato speciale della Farnesina ha aperto i suoi
incontri a Beirut vedendo la responsabile per il Libano dell'Alto commissariato
dell'Onu per i rifugiati (Unhcr), Ninette Kelley. ''Da lei - ha sottolineato -
ho saputo tra l'altro che meta' dei rifugiati registrati in Libano sono
bambini''. ''Inoltre – ha aggiunto - vanno tenute presenti tutte le possibili e
comprensibili complicazioni che questo flusso comporta su un territorio come
quello libanese''.
Oltre a colloqui con autorita' libanesi e
responsabili delle agenzie di assistenza dell'Onu, Margherita Boniver ha in programma
domani una visita alla frontiera con la Siria per visitare alcuni centri di
raccolta di rifugiati. Nel pomeriggio rientrera' a Beirut per incontrare il
ministro degli Affari sociali, Wael Bou Faour, prima di partire per la
Giordania.
Iscriviti a:
Post (Atom)