(ANSA) - BEIRUT, 20 SET - "Cifre da capogiro, destinate ad aumentare". Così Margherita Boniver, inviata speciale per le emergenze umanitarie del ministro degli Esteri Giulio Terzi, ha descritto le dimensioni dell'esodo di profughi dalla Siria, concludendo una visita di tre giorni nella regione con alcuni incontri in Giordania, che ospita il più alto numero di rifugiati. Dagli incontri avuti ad Amman, e nei due giorni precedenti a Beirut, emerso un quadro di pessimismo generale sull'evoluzione della crisi. "Qui dicono che non c'e' una soluzione pacifica diplomatica in vista - sottolinea l'inviata della Farnesina - e inoltre ci si interroga sul domani: quando finirà questa guerra civile, chi prenderà il posto dell'attuale regime? Nessuno azzarda previsioni ottimistiche, ma si pensa che sarebbe necessaria una primissima fase di stabilizzazione e riconciliazione. La cosa più giusta, ma anche la più difficile".
Margherita Boniver non si è potuta recare oggi nel
campo profughi di Zaatari, nel nord della Giordania sul confine con la Siria,
dove l'Italia ha allestito un ospedale da campo. Quello che doveva essere
l'evento centrale della sua visita nel regno hashemita stato cancellato all'ultimo
momento dalla Farnesina per "motivi di sicurezza" che non sono stati
precisati.
L'inviata della Farnesina ha avuto dunque colloqui
ad Amman, a partire da quello con i responsabili dell'Alto commissariato dell'Onu
per i rifugiati (Unhcr), che hanno illustrato le loro difficoltà nell'enorme
lavoro di registrazione dei profughi.
"Secondo tutti i miei interlocutori -
sottolinea la Boniver - i rifugiati in Giordania sono già 200.000, ma ci si
aspetta di arrivare a 250.000 per la fine dell'anno. Aggiungendo gli 84.000 della
Turchia e i 74.000 del Libano ci si rende conto che si potrebbe arrivare,
tenute conto delle dimensioni di questi
Paesi, ad un'emergenza come quella dell'esodo
dall'Afghanistan durante la guerra civile, con un totale di 4,5 milioni".
"Eppure - aggiunge - questi Paesi, già alle prese con i loro problemi politici
ed economici, tengono aperte le frontiere ai profughi e si mostrano molto
dignitosi. In Libano non ci ` stato chiesto nulla, ad Amman è stata
sottolineata solo l'esigenza di potabilizzatori d'acqua, che qui vale come
l'oro". Oltre a questo, nella relazione che presenterà al ministro Terzi,
Margherita Boniver insisterà sulla necessità di continuare nell'assistenza
medica, di avviare programmi per l'istruzione dei bambini profughi - che solo
in Libano sono la metà del totale - e di contribuire al rafforzamento dell'attività
dell'Unhcr. (ANSA).
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