venerdì 21 settembre 2012

Rifugiati siriani: cifra da capogiro


(ANSA) - BEIRUT, 20 SET - "Cifre da capogiro, destinate ad aumentare". Così Margherita Boniver, inviata speciale per le emergenze umanitarie del ministro degli Esteri Giulio Terzi, ha descritto le dimensioni dell'esodo di profughi dalla Siria, concludendo una visita di tre giorni nella regione con alcuni incontri in Giordania, che ospita il più alto numero di rifugiati. Dagli incontri avuti ad Amman, e nei due giorni precedenti a Beirut, emerso un quadro di  pessimismo generale sull'evoluzione della crisi. "Qui dicono che non c'e' una soluzione pacifica diplomatica in vista - sottolinea l'inviata della Farnesina - e inoltre ci si interroga sul domani: quando finirà questa guerra civile, chi prenderà il posto dell'attuale regime? Nessuno azzarda previsioni ottimistiche, ma si pensa che sarebbe necessaria una primissima fase di stabilizzazione e riconciliazione. La cosa più giusta, ma anche la più difficile".
 Margherita Boniver non si è potuta recare oggi nel campo profughi di Zaatari, nel nord della Giordania sul confine con la Siria, dove l'Italia ha allestito un ospedale da campo. Quello che doveva essere l'evento centrale della sua visita nel regno hashemita stato cancellato all'ultimo momento dalla Farnesina per "motivi di sicurezza" che non sono stati precisati.
 L'inviata della Farnesina ha avuto dunque colloqui ad Amman, a partire da quello con i responsabili dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr), che hanno illustrato le loro difficoltà nell'enorme lavoro di registrazione dei profughi.
 "Secondo tutti i miei interlocutori - sottolinea la Boniver - i rifugiati in Giordania sono già 200.000, ma ci si aspetta di arrivare a 250.000 per la fine dell'anno. Aggiungendo gli 84.000 della Turchia e i 74.000 del Libano ci si rende conto che si potrebbe arrivare, tenute conto delle dimensioni di questi
 Paesi, ad un'emergenza come quella dell'esodo dall'Afghanistan durante la guerra civile, con un totale di 4,5 milioni". "Eppure - aggiunge - questi Paesi, già alle prese con i loro problemi politici ed economici, tengono aperte le frontiere ai profughi e si mostrano molto dignitosi. In Libano non ci ` stato chiesto nulla, ad Amman è stata sottolineata solo l'esigenza di potabilizzatori d'acqua, che qui vale come l'oro". Oltre a questo, nella relazione che presenterà al ministro Terzi, Margherita Boniver insisterà sulla necessità di continuare nell'assistenza medica, di avviare programmi per l'istruzione dei bambini profughi - che solo in Libano sono la metà del totale - e di contribuire al rafforzamento dell'attività dell'Unhcr. (ANSA).

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