lunedì 5 ottobre 2009

Immigrazione: con Svizzera analogie e collaborazione.

LUGANO, 1 OTT - Nonostante le ''evidenti differenze legate alla posizione geografica e al quadro normativo'', sono numerose, in materia di immigrazione, le analogie tra Italia e Svizzera, tra cui anche la normativa in materia di asilo. E' questa l'opinione di Margherita Boniver, presidente del Comitato Schengen, al termine di una visita lampo della delegazione parlamentare a Lugano e Bellinzona. Ma il dato che e' saltato piu' agli occhi della Commissione e' che in Svizzera, dopo l'adesione all'area Schengen -tra dicembre 2008 e marzo 2009- non c'e' stato nessun aumento significativo della criminalita'. La delegazione, guidata da Boniver e composta dagli onorevoli Vincenzo Taddei (Pdl), Teresio Delfino (Udc) e dal senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni, ha incontrato rappresentanti del Parlamento e del governo oltre a rappresentanti della polizia del Canton Ticino e delle guardie di confine. Secondo i dati forniti al Comitato parlamentare le richieste di asilo arrivate nel 2008 nel Canton Ticino (che ha una popolazione di circa 360.000 abitanti) sono state 16.606, in maggior parte persone provenienti dall'Eritrea e dalla Somalia. La procedura svizzera prevede un trattenimento dei richiedenti nei centri di accoglienza per i primi 2/3 mesi e un successivo trasferimento in appartamenti fino al conferimento dello status di rifugiato o al respingimento della domanda La visita e' stata l'occasione per il presidente del Comitato di ribadire che sono del tutto infondati i rilievi avanzati all'Italia sulla politica di contrasto all'immigrazione clandestina. ''La politica dei riaccompagnamento di immigrati intercettati in acque internazionale verso i porti libici di partenza -ha detto Boniver- e' stata condannata senza motivo. In nessun caso si puo' affermare che l'Italia non abbia rispettato i trattati internazionali, anche perche' rispetto ad altri paesi europei ha accolto un numero significativo di rifugiati. Inoltre -ha ricordato- da quando l'accordo con la Libia e' entrato in vigore, quindi dello scorso maggio, si e' verificata una riduzione di oltre il 90% degli sbarchi rispetto allo scorso anno. Una politica perfettamente conforme alle convenzioni internazionali ed europee''. (ANSA).

1 commento:

raffa ha detto...

Sicuramente certi pregiudizi razziali ormai andrebbero sfatati e bisognerebbe dare l'opportunità a chi cerca di inserirsi onestamente nel nostro Pese con diginità e onestà e rispetto, tuttavia è pur vero che ci vuole un certo controllo e regolamentazioni per tutto, da parte nostra e da parte loro...leggevo un articolo giusto ieri a questo proposito:
http://www.loccidentale.it/articolo/immigrazione%3A+il+nodo+da+sciogliere+non+%C3%A8+la+cittadinanza+ma+pi%C3%B9+mobilit%C3%A0.0079062