Mauritania: Boniver, oggi missione per rapimenti Mariani e Urru. ''Oggi saro' in Mauritania per incontrare il presidente Mohamed Ould Abdel Aziz'' sulla delicata questione ''dei nostri connazionali rapiti'' in Algeria.
L'obiettivo e' ottenere ''una maggiore collaborazione'' delle autorita' locali al fine di riportare a casa Maria Sandra Mariani, rapita in Algeria il 2 febbraio dello scorso anno dal gruppo terroristico Aqmi (Al Qaida per il Maghreb islamico) e la cooperante sarda Rossella Urru, sequestrata il 23 ottobre del 2011 nel campo profughi sahawari in cui lavorava da due anni, insieme a due colleghi spagnoli Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons. La Mauritania 'e' per l'Italia un partner molto importante nella regione, ha un governo molto collaborativo con i loro militari e dispone di servizi estremamente efficenti'' riguardo ai rapimenti di matrice terroristica. Non e' un caso che il governo di Nouakchott a suo tempo abbia partecipato direttamente, fiancheggiando le operazioni della Farnesina, alla liberazione dei coniugi Cicala catturati nella provincia di Kobeny da cellule di Al Qaeda il 18 dicembre 2010 mentre viaggiavano su un minibus alla volta del Burkina Faso. Per questo sono in Mauritania', Questa ''e' la mia terza missione in quell'area del mondo. Le ultime due sono state nella capitale del Burkina Faso, Ouagadougou e a Mali', dove, ad esempio, proprio la Mauritania e' considerato un Paese di estrema rilevanza''. Maria Sandra Mariani e Rossella Urru sono nelle mani di terroristi islamici da piu' di 365 giorni. Ma non sono le sole ad essere cadute nella trappola di Al Qaeda. Altri 8 connazionali sono infatti stati rapiti nel mondo da gruppi terroristici o banditi. Si tratta di Giovanni Lo Porto, 38 anni, siciliano e operatore presso una ong tedesca, sequestrato in Pakistan il 19 gennaio scorso, e Franco Lamolinara, 47 anni, scomparso nel nord ovest della Nigeria il 12 maggio 2011. Si trovava nel paese africano per lavoro. Impiegato come tecnico per la societa' Stabilini Visinoni Limited, era impegnato nella costruzione di un edificio della Banca centrale a Birnin Kebbi. C'e' poi Bruno Pellizzari, ostaggio dei pirati somali dal 10 ottobre 2010, che pero' non rientra ufficialmente nell'elenco dei connazionali sequestrati. Lo skipper infatti ha la doppia cittadinanza, italiana e sudafricana e il suo caso e' seguito direttamente dal paese africano. E, infine, dal 21 aprile non fanno ritorno a casa i membri dell'equipaggio della nave Enrico Ievoli, vittime di un attacco dei pirati somali avvenuto al largo delle coste dell'Oman. Dei 18 membri dell'equipaggio, sei sono italiani.
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