Sofia, 14 mar. - Oltre all'Olanda, fino a oggi la piu' accanita nel suo ostracismmo, altri Paesi che hanno fermato l'ingresso di Bucarest e Sofia in Schengen sono Germania, Finlandia e Francia, preoccupate da un lato che insieme a beni e persone possano circolare, provenienti da Bulgaria e Romania, elementi della criminalita' organizzata e dall'altro da un'invasione rom dei propri territori. I report della Commissione europea del 2010 e 2011 si erano limitati a soffermarsi sugli scarsi risultati ottenuti dal sistema giudiziario, sul piano della lotta alla frode, alla criminalita' e al nunmero di condanne. Il sistema giudiziario e' adesso oggetto un profondo processo di riforma, del quale la delegazione ha parlato con il ministro della Giustizia, Diana Kovacheva. Il dibattito e' aspro sul tema della confisca dei beni illegali: il disegno di legge del governo lo dispone per quelli acquisiti negli ultimi dieci anni, l'opposizione vuole andare oltre, criticando un termine che, a suo dire, salverebbe chi si e' arricchito nel periodo precedente. "Si sta discutendo", ha spiegato Boniver, reduce dall'incontro con il ministro, "il varo di una commissione di altissimo livello, alla quale spettera' indicare i beni di provenienza illecita che saranno oggetto di confisca". A Sofia l'intransigenza europea e' percepita come un vero e proprio smacco. "Abbiamo gia' soddisfatto tutti i requisiti richiesti per l'ingresso in Schengen", ha detto Anastasov nel corso della conferenza stampa congiunta, "e speriamo che l'Italia convinca gli altri Paesi che la Bulgaria e' degna di apprezzamento, a differenza di cio' che crede l'Olanda". Rinviata a settembre 2011, l'adesione era stata di nuovo bloccata, formalmente, da Paesi Bassi e Finlandia, spingendo Sofia a minacciare di riconsiderare la sua politica di sostegno delle riforme del sistema Schengen. Per Sofia la sequenza temporale e' chiara: adozione della legge sul sequestro dei beni illegali, rapporto positivo della Commissione europea, via libera dei Paesi Bassi e, infine, adesione a Schengen. La delegazione guidata dalla Boniver, che rientrera' oggi in Italia, comprende i deputati Ivano Strizzolo, vice presidente della Commissione, Teresio Delfino, e il senatore Massimo Livi Bacci. (AGI)
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